Quel luogo dove riprendere contatto con la semplicità delle forme, la cui figura crea già di per sè una protezione, un anfiteatro preposto naturalmente alla convivialità, all’ospitalità, imponendo un legame con le viti centenarie, con la pietra antica, con la terra e la cenere del vulcano.

Emozioni crude che sbattono sulla lava di una natura selvaggia.

Un luogo d’eccezione quindi, che si racconta a partire dal carattere degli ambienti che reinterpretano l’architettura e gli spazi originali rispettandone l’anima.

Una visione umanistica che mette al centro i sensi: vedere la terra, sentire la pietra, entrare nella memoria del vino, negli odori dei tessuti e negli aromi sfuggenti delle stagioni. Una sensorialità che a Fessina può essere evocata tanto da un monile come da un centenario tralcio di vite. Anche l’ornamento diventa un festoso compagno di scoperta, che non si presenta solo per pura volontà estetica, ma per recuperare quell’antico bisogno dell’uomo di circondarsi di calda bellezza. Così, merletti siciliani, pietra lavica decorata, ferro arrugginito, oggetti d’arte e siciliane memorie si mescolano con la natura primitiva di forme e materiali ma senza nostalgia, lasciando che il segno della visione contemporanea si esprima in modo autentico.

Questi elementi connotano Fessina non come un luogo solo da visitare, Fessina non racconta semplicemente qualcosa, non porta in nessun luogo, Fessina è un luogo il cui percorso è già stato scritto dal vento caldo tra le foglie.

Ovunque c’è un senso di proporzione tra linee gentili e stratificazione di materie che genera quella raffinata eleganza mai convenzionale e che nel rispetto della tradizione, è in grado oggi di coniugare per l’ospite bellezza e benessere.

Questa è la nostra proposta di ospitalità.