\"Tenuta

Tenuta di Fessina nasce nel 2006 a Rovittello, una piccola contrada di Castiglione di Sicilia (CT) culla e culmine del distretto Etna DOC.
A curare questo progetto è una donna venuta dal Nord: l’imprenditrice Silvia Maestrelli, origini toscane e un vissuto milanese, che si innamora di questo paesaggio e decide di mettere delle radici in questa piccola porzione di Etna dove il tempo sembra essere un concetto relativo. Da subito ne esce fuori un luogo di riconnessione alla terra e alla natura, con un alto potenziale enologico messo a frutto insieme all’enologo Federico Curtaz, Fessina è oggi una cantina che vanta una produzione di alto profilo che spazia dal Nerello Cappuccio in purezza all’Etna DOC Riserva.
La famiglia dei vini di Tenuta di Fessina al momento si compone di 6 grandi protagonisti: Erse Rosso – Etna DOC Rosso, Laeneo (100% Nerello Cappuccio) – DOC Sicilia, Musmeci Rosso (100% Nerello Mascalese) – Etna DOC Riserva, ‘A Puddara – Etna DOC Bianco, Erse Bianco – Etna DOC Bianco, Erse Rosato – Etna DOC Rosato.
Ad accaparrarsi l’autorevole premio delle 4 viti nella guida Vitae 2019 è il Musmeci 2012, un Nerello Mascalese in purezza curato dall’enologo Giandomenico Negro.

Il Musmeci 2012 è un vino dal colore rosso rubino vibrante, dal naso ampio con sentori di frutta rossa sotto spirito, more di rovo, ma anche di sottobosco e foliage, tabacco, una nota di fumé ed un accenno pungente e balsamico sul finale, ed in bocca travolge il palato con un tannino dapprima affilato e poi subito avvolgente, rotondo, vellutato.
Un intero paesaggio, quello etneo e delle sue vigne, più che mai in questa fase autunnale, raccontato da un vino che ne tratteggia i contorni in modo netto ed identitario.

Silvia Maestrelli, ‘à fimmina su la muntagna, come ama definirsi lei, ci racconta le sue sensazioni ed emozioni alla notizia del riconoscimento ottenuto nella prestigiosa guida dell’AIS: “Sono estremamente soddisfatta de Il Musmeci, per me è un vino che racconta e rappresenta il mio inizio a Fessina, è il primo vino che ho prodotto e l’ho dedicato ad Ignazio, Musmeci di cognome per l’appunto. Il precedente proprietario delle vigne vecchie, un uomo estremamente legato alle sue radici che oggi sono anche le mie.” Esordisce così l’imprenditrice che, con molta emozione, ricorda l’uomo che è riuscito con amore e passione a preservare queste viti longeve e delicatissime.

 

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Per questo vino ho deciso di selezionare manualmente con grande accortezza solo la parte antica delle nostre vigne, partiamo da circa 80-90 anni di età, sono tutti alberelli in quinconcia Etnea e tutti di Nerello Mascalese, la produzione è bassa, 400-700 gr a pianta, ma quello che cerco è un perfetto equilibrio ed accumulo di sostanze nobili. Grappoli spargoli, concentrati e ben ossigenati.” – ci spiega Silvia raccontando la sua idea di cru.
“L’invecchiamento è lungo e vuole massimizzare il lavoro sul terroir, fine e destrutturato con tanta pomice drenante e cipria e tufo giallo.”
Il vigneto beneficia dell’affaccio a Nord Est, di un ambiente pedoclimatico unico ed un affinamento rigoroso, Silvia racconta: “Un suolo figlio di due colate che racchiudono Fessina, una del 1809 ed una del 1911, che regalano finezza e non struttura, eleganza e non corpo, note femminee ed austere. Un anno quello in tonneaux e circa 10 mesi in 35hl, tutta rovere Francese. Un ulteriore passaggio atto a raggiungere la maturazione che cerco lo fa la bottiglia, 4 anni totali per affinare e creare la mia idea di Mascalese a Fessina”.

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L’annata premiata è la 2012, la Maestrelli ci racconta com’è stata: “Un’annata che ho apprezzato molto, calda e secca, fredda in primavera con la Muntagna innevata, le maturazioni fenoliche sono state costanti e lente. Un’annata che definirei sicuramente calda, che ha regalato grandi tannini, sentori di cioccolato, tabacco, note mentolate e di liquirizia che iniziano ad evolversi verso qualcosa di hearty, gourdon e sottobosco. Un vino etereo, rubino brillante, con un risultato finale di grande rappresentazione del terroir”.
Le 4 viti di Vitae 2019 vanno ad insignire non solo il Musmeci 2012 ma anche un terreno vocato e la passione immensa di un antico vignaiuolo dell’Etna che lascia in questo vino un messaggio d’amore per una terra e per un mestiere antico, del quale oggi Tenuta di Fessina raccoglie il testimone portandolo avanti con impegno e passione.

 

Articolo originale: Eno News http://www.enonews.it/2018/11/etna-premio-quattro-viti-al-musmeci-2012-di-tenute-di-fessina/

Di: Valeria Lopis