Un insieme di individui che collaborano e interagiscono può essere descritto con un termine: collettività. Queste interazioni sono frutto di una diversità tra gli stessi soggetti che mai potrebbero raggiungere un determinato obbiettivo senza prima influenzarsi a vicenda. Basti pensare al confronto tra un soggetto che prende una decisione da solo basandosi solamente sul suo pensiero ed una comunità di individui che decide e ragiona basandosi su piu’ opinioni e ragionamenti. La vigna secondo Fessina segue ideologicamente la seconda definizione, basti pensare che prima dell’arrivo di Silvia la vigna piu’ giovane risaliva al 1932, una miscelanza di genotipi selezionati unicamente per via massale dagli agricoltori, un insieme di identità uniche, ognuna con le sue peculiarità, che interagiscono singolarmente e si influenzano a vicenda. Un eredità contadina protetta tra due sciare antiche che hanno creato un microclima unico, il tutto distribuito sulle rasole etnee, terrazze che frammentano il vigneto seguendo un pò il concetto di “clos” Francese. I sesti sono ad un metro, nessuna meccanizzazione, lavoro manuale su alberelli tradizionali, piu’ alti per resistere alle gelate e profondamente acclimatati su un suolo fine e micro-ossigenato, carico di pomice drenante, ferro e rame. Rovittello è un teatro a cielo aperto, un luogo isolato e protetto dove il Nerello Mascalese garantisce un risultato difforme dalle vicine zone piu’ rocciose e muscolose, producendo vini di estrema austerità ed eleganza, femminei e complessi. Il tutto viene gestito con un unica volontà, il rispetto per la biodiversità e per la tradizione, impatti minimi, una vigna composta da bacca rossa e piccoli frammenti di bianca indigena miscelata, come da tradizione, trattata con interventi atti a non creare necessità, ma piuttosto indipendenza ed interazione, garantendo la massima espressione varietale frutto del terroir. Una vigna vecchia che mantiene il suo stato originale, una memoria viva e pulsante che anno dopo anno ci garantisce vini con un carattere definito, un istantanea del vigneto in continuo movimento, un processo di rigenerazione figlio della muntagna di fuoco, mai doma e sempre attiva.

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